Roma nella camera oscura, i 180 anni della fotografia a Roma

L’arte fotografica al Museo di Roma per celebrare i 180 anni di storia della fotografia.

La mostra Roma nella camera oscura si propone di raccontare l’affascinante storia della fotografia, arte nata nel 1839 quando, per la prima volta, a Parigi, venne fissata un’immagine su una lamiera d’argento ad opera di Louis Mandé Daguerre. Negli anni successivi la fotografia arriva anche a Roma, dove si sperimenta la fotografia stampata. Inizia così una lunga storia fatta di scatti che racchiudono momenti, istanti che restano nella storia e danno vita a un nuovo fenomeno che trovò subito rapida espansione. La fotografia venne così applicata man mano ai vari campi raccontando oltre un secolo di storia.
Il Museo di Roma ospita un percorso espositivo molto importante che illustra vari aspetti storico-sociali e sintetizza le varie tappe che hanno accompagnato la storia della fotografia in Italia e l’affermarsi della figura del fotografo, con una rassegna dei più famosi fotografi, non solo italiani ma anche francesi, inglesi ed europei.
Dal 27 marzo fino al 22 settembre è possibile visitare la mostra presso il Museo di Roma a Palazzo Braschi. Il percorso consiste in un lungo e straordinario excursus storico che si propone di raccontare, attraverso le sue preziose opere d’arte fotografica e illustrazioni del tempo, l’evoluzione e la conservazione di celebri monumenti, sia antichi che moderni, della città eterna, racchiusa negli scatti di fotografi, ma anche nei ritratti di artisti e personaggi del tempo.
Le immagini osservabili alla mostra riproducono realmente i soggetti e scenari delle raffigurazioni riportate nelle opere pittoriche e artistiche ottocentesche e ritraggono in maniera fedele e romantica la città di Roma.
Roma nella camera oscura, promossa da Roma Capitale e dall’Assessorato alla Crescita culturale, è un’iniziativa volta a celebrare i 180 anni di storia che dalla nascita della fotografia conducono fino ad oggi, in un’epoca dove la fotografia digitale ormai la fa da padrona ed è possibile scattare migliaia di fotografie con uno smartphone o con una macchina fotografica digitale.
La mostra rappresenta un vero e proprio percorso espositivo che illustra aspetti storici e sociali e l’affermarsi di un nuovo fenomeno che favoriva la diffusione di immagini che erano destinate ad un pubblico sempre più vasto e ai turisti che visitavano la città di Roma.
Queste testimonianze storiche sono racchiuse nella mostra che ritrae scatti originali dell’epoca che erano eseguiti con le prime tecniche fotografiche, come la calotipia e la stampa all’albumina, utilizzate dai più importanti fotografi della storia.
Un archivio fotografico che raccoglie circa 320 fotografie conservate con adeguata cura nelle raccolte dell’Archivio Fotografico, una sequenza di immagini che segnano la trasformazione della città capitolina nel tempo con il mutare di tecniche sempre nuove e con le capacità di artisti e fotografi che hanno sperimentato l’arte fotografica valorizzandola nel corso del tempo.
Un racconto articolato che si suddivide in ben nove sezioni che sono dedicate a tematiche differenti e tecniche diverse.
Tra le tecniche sarà possibile osservare il percorso artistico che passa dalla dagherrotipia,  il primo procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini, fondato appunto da Daguerre, alla stampa su carta albuminata, un tipo di stampa fotografica introdotta successivamente, nel 1850, da Louis Désiré Blanquart-Evrardche sostituì le precedenti carte salate e divenne in breve tempo la tecnica più diffusa.
Anche le tematiche sono suddivise in fasi: si parte dal rapporto con l’antico, al patrimonio naturalistico della città e al suo aspetto cristiano caratterizzato dalla Basilica di San Pietro. A seguire le tappe dedicate alle vie dell’acqua, al fiume e alle meravigliose fontane monumentali e alle trasformazioni avvenute con l’avvento dei nuovi piani regolatori e alla nascita della città moderna, fino ad arrivare alla quotidianità della recente vita romana.
L’iniziativa è sicuramente un bellissimo modo per festeggiare la fotografia: ricordare la storia fotografica della Capitale a dare la possibilità a tutti di rimanere affascinati dalle opere esposte, uscendo dall’esperienza arricchiti da nuovi spunti artistici e socio-culturali.

Tutto pronto per Romics 2019

ROMICS è un evento d’importanza internazionale incentrato sul mondo del fumetto, dell’animazione, del cinema e dei games, in tutte le loro varianti e sfumature, organizzato dalla Fiera di Roma assieme a Isi.Urb, associazione culturale specializzata nell’organizzazione e sviluppo di eventi di questo tipo, nata con lo scopo di migliorare l’attrattibilità delle città e dei territori.
La collaborazione fra i due enti sottolinea già di per se’ la valenza della manifestazione, considerando che Isi.Urb è anche la realtà che organizza, dal 1996, ilFestival internazionale di animazioneI Castelli Animati”.

Romics rappresenta un incontro imperdibile per i fumettisti di professione, nonché appassionati e curiosi del genere, per conoscere e apprendere le tendenze attuali e novità del fumetto. Romics abbraccia però anche tutta la sfera della proiezione animata, in qualunque forma ed espressione, così che il pubblico partecipante abbia l’opportunità non solo di aggiornarsi sulle tematiche del fumetto ma anche del cinema. In particolare, nel padiglione 5, dedicato alla programmazione, verranno presentati, attraverso una tangibile espressione di voce-corpo-anima, i più importanti successi del cinema che hanno preso vita dopo essere stati ispirati da fumetti, romanzi, cartoni animati e videogiochi. Tematiche pronte, quindi, a coinvolgere un pubblico esperto e appassionato come anche semplici curiosi e/o nostalgici.

L’accento che caratterizza il Festival è il focus sulla programmazione culturale di livello internazionale. Partecipano attivamente autorevoli ospiti, sono organizzate mostre fra i diversi stand in linea con le varie tematiche proposte dalle diverse testate editoriali, fumettistiche nonché collezionistiche, convegni, regalando la possibilità di conversare direttamente con le personalità più importanti dei festival internazionali e di conoscere i finanziatori delle grandi aziende del settore. È un’opportunità per apprendere e curiosare fra le novità in cantiere nell’ambito dell’animazione, film e videogiochi.

L’edizione 2019

Attirati non solo dal festival in se’ ma dall’intensità del programma, i visitatori attesi sono, come quelli registrati per ogni singola edizione, più di 200.000. L’evento avrà una durata di quattro giorni, da giovedì 4 a domenica 7 aprile, durante i quali il mondo fantasy verrà esplorato a tutto tondo, con appuntamenti impedibili, incontri, meeting e laboratori di vario genere ideati per deliziare tutti i gusti e soddisfare le aspettative dei numerosissimi appassionati dell’evento.

Per i 4 giorni sono organizzate lezioni per apprendere e avvicinarsi all’arte fumettistica e animata. Per i più piccini, il “Romics Kids & Junior” propone laboratori fumettistici con giochi dove la creatività e l’ingegno saranno i protagonisti indiscussi.

La programmazione del festival, anche quest’anno, si riconferma molto dinamica: per i nostalgici del “cartaceo” sarà organizzato infatti il concorso Romics “Libri a fumetti” mentre per gli amanti della tecnologia animata le attenzioni andranno invece verso “I castelli Animati”.

Uno dei momenti più attesi sarà la Gara di Cosplay, frutto di una perfetta collaborazione fra il “World Cosplay Summit” di Nagoya, l’”Eurocosplay” di Londra e la “Yamato Cup Cosplay International”.

Parte viva del festival sarà sicuramente anche l’occasione di conoscere gli operatori del settore: gli stessi autori dei fumetti e creatori delle animazioni racconteranno la relazione con le nuove tecnologie, i giochi e videogame. Il tutto con un occhio di riquadro sempre rivolto verso il tema fantasy.

In occasione della XXV edizione, sarà ospite d’onore Willem Dafoe, uno dei vincitori del Romics d’Oro di quest’anno. Con più di cento film girati in tutto il mondo, tra i quali non possiamo non citare Spider-man, Assassinio sull’Orient Express, Van Gogh e Pasolini, ma anche Grand Budapest Hotel e Acquaman, un’infinita di riconoscimenti ottenuti e una carriera dedicata anche al doppiaggio e all’animazione (Alla ricerca di Nemo), Dafoe sarà pronto a incontrare il pubblico per discutere di temi quali “la creazione del perfetto antagonista”, “l’approcio corretto allo script” e “lavorare con la voce”.

Oltre al grande Dafoe saranno presenti anche altri “big” del mondo dei fumetti, del cinema e dell’animazione, anch’essi vincitori del Romics d’Oro 2019, come Reki Kawahara (noto per Accel World e Sword Art Online), Ryan Ottley (disegnatore di Invincible e The Amazing Spider-Man), Alessandro Bilotta (autore di Dylan Dog) e George Hull (concept designer di The Matrix: Reloaded, Cloud Atlas, Blade Runner 2049, Star Wars: Gli ultimi Jedi, Transformers 3 e Godzilla: King of Monsters). Gli ingredienti affinché il Romics 2019 si confermi, ancora una volta, come un evento di successo ci sono tutti, non rimane che partecipare.