#laculturarestaincasa: mostre e musei romani visitabili online

In questo periodo di quarantena, la cultura non si ferma. Nonostante il lockdown totale, ci sono alcune iniziative portate avanti da associazioni, musei ed altri ancora che incoraggiano la popolazione a visitare luoghi di cultura. Com’è possibile tutto ciò? Ebbene, grazie a tour virtuali e visite online, sponsorizzate servendosi dell’hashtag #laculturarestaincasa. Ecco quindi, tutto quello che c’è da sapere in merito a tali escursioni da fare sul web in modo totalmente gratuito!

Visite virtuali: i musei romani in prima linea

L’iniziativa principale si chiama #iorestoacasa ed è stata lanciata dal Mibact, Ministro per i Beni e le attività Culturali, e sono stati moltissimi i musei romani che hanno aderito. Secondo i poli museali, questa proposta è davvero entusiasmante ed offre un’attività sana ed educativa che tutti gli italiani possono fare per rimanere al sicuro a casa. Ecco che quindi sui social sono apparsi gli hashtag #laculturarestaacasa accompagnati da diverse opzioni per visitare i musei online.

Come funziona una visita virtuale al museo?

A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi come funziona una visita sul web in un museo che ha aderito all’iniziativa. Ebbene, non occorre far altro che cliccare sui link pubblicizzati sui social, oppure visitare il portale online del luogo culturale che si desidera ammirare. Dopo aver compiuto quest’operazione, si verrà catapultati all’interno del museo, con una visuale in prima persona. In poche parole, si può ottenere un effetto del tutto simile a quello sperimentato con la funzione Street View di Google Maps. Ogni dettaglio è stato curato alla perfezione si otterrà la percezione di avere davanti a sé per davvero le opere d’arte dei molteplici musei. Insomma, un’attività da provare per tutti coloro che amano l’arte ma non solo. Anche i più curiosi infatti, sono invitati ad effettuare almeno una volta in questo periodo di quarantena, un tour virtuale all’interno dei musei romani più famosi. Non perdetevi quest’occasione ma sfruttate al meglio il tempo grazie ai tour virtuali!

Quali musei hanno aderito all’iniziativa?

Come detto in precedenza, non sono pochi i musei e le mostre che hanno approvato la campagna portata avanti con l’hashtag #laculturarestaincasa. Tra le attrazioni culturali più importanti che hanno partecipato, ci sono il Colosseo, i Musei Vaticani, i Musei Capitolini, il Museo Napoleonico, i Musei di Villa Torlonia e molti altri ancora. In particolar modo, per quanto riguarda i Musei Vaticani, c’è la possibilità di vedere da vicino la meravigliosa Cappella Sistina in tutto il suo splendore. Da evidenziare anche il museo dell’Ara Pacis, attraverso il quale potrete ammirare questo monumento storico. Se invece preferite l’arte moderna a quella classica, allora troverete di vostro gradimento la visita digitale alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, con numerose opere ricreate in 3D, da ammirare da angolazioni diverse.

In ultima analisi, questa quarantena può essere un periodo per espandere la vostra cultura e scoprire di più in merito all’arte italiana ed alle bellezze della penisola, spettacolari e di alto valore storico!

Canova. Eterna bellezza – la mostra a Roma

Antonio Canova il grande scultore (e pittore) che ha segnato il Neoclassicismo italiano è il grande protagonista di una mostra spettacolo organizzata al Museo di Roma dal 9 ottobre 2019 al 15 marzo 2020. Nonostante la sua formazione ebbe luogo a Venezia, l’artista è romano di adozione perché proprio qui visse per la maggior parte della sua vita e venne influenzato il suo lavoro.

La città eterna ha dunque voluto rendergli omaggio con un evento mai visto prima. La mostra si compone di 170 elementi, provenienti da collezioni private e da musei italiani e stranieri. Ha preso vita per mostrare il legame tra il Canova e la città eterna.

L’esposizione, curata da Antonio Pavarello, è articolata in 13 sezioni che raccontano l’arte dello scultore descrivendo l’ambientazione da lui ritrovata giungendo, nel 1779, a Urbe. Sculture in marmo ma anche disegni, bozzetti e modellini in gesso, sono solo alcuni degli elementi esposti nelle sale di Palazzo Braschi.

Nel settecento era usanza di questo artista mostrare di notte, alla luce di un fioco lume, le proprie opere ai suoi ospiti nell’Atelier di via delle Colonnette: questa calda atmosfera è stata ricreata grazie a un sofisticato gioco illuminotecnico.

Canova e Roma

Musei Capitolini, Musei Vaticani, le raccolte dei Farnese e dei Ludovisi, l’utilizzo del marmo che era uno degli elementi più comuni dell’urbanistica del tempo, erano solo alcune delle cose su cui Canova aveva posto l’attenzione fin dal suo primo arrivo a Roma. Lo studio minuzioso di degli elementi caratterizzò tutta la sua vita. Tra lui e Roma, da quando vi approdò alla giovane età di 22 anni, fu una vera e propria storia d’amore fatta di ispirazione, ammirazione, studio e impegno.

Canova tra mito e letteratura

Non solo arte e scultura ma anche la letteratura posò a più riprese l’attenzione sullo scultore. Una delle sessioni è dedicata alla relazione tra Canova e Alfieri, la sua tragedia Antigone del 1782 offrì molti spunti di riflessione sulla scultura dell’artista.

Nell’ultima stanza invece si realizza il mito di Pigmalione, innamorato della sua statua Galatea che da marmo si trasformò in donna in carne ed ossa. Così la Danzatrice con le mani sui fianchi si anima grazie a una stanza fatta di specchi e la sua base che gira, proprio come era desiderio del suo scultore.

Amore e psiche

Impossibile parlare di Canova prescindendo dal gruppo di sculture che è tra le più conosciute dell’artista. Le statue di Amore e Psiche sono state riprodotte da un macchinario che ha lavorato incessantemente su un blocco di marmo bianco di Carrara, per dar vita all’opera che nella sua versione originale è ora custodita al Museo Louvre di Parigi.

Era impossibile non proporre una ripetizione uguale in tutto e per tutto all’originale, perché altri tipi di rifacimenti non avrebbero reso giustizia alla maestosità e alla bellezza.

Omaggio a Canova di Mimmo Jodice

Mimmo Jodice è un fotografo Italiano che in questa mostra spettacolo ha voluto rendere omaggio alle maggiori opere di Canova. È così che 2 sale e ben 30 scatti immortalano i marmi dell’artista, cercando di offrirne una visione inedita che ne esalta l’emozionalità, la maestosità e il dinamismo.

Una sorta di tributo nel tributo a uno degli artisti che hanno saputo far prendere vita al freddo marmo che si veste della morbidezza delle forme e l’eleganza delle stoffe.

“Dario Fo e l’arte contemporanea” a Roma

Dario Fo, scomparso nel 2016 per cause naturali all’età di 90 anni, è stato un drammaturgo, attore, regista, autore, e anche attivista, oltre tutte le altre cariche che ha ricoperto, ed è uno dei più popolari e rilevanti ancora adesso in tutte queste categorie.

Tutto il mondo conosce il suo nome e ha almeno una volta ammirato o preso visione di una sua opera, e molte persone conoscono nel dettaglio la sua vita, che verrà analizzata anche nell’occasione dell’esibizione a lui dedicata. Ma scendiamo subito nei dettagli per capirne di più.

Dario Fo e l’arte contemporanea a Roma

Essendo una delle menti più brillanti e controverse degli ultimi periodi, a lui sono dedicate molte mostre, e in questo caso parliamo proprio della mostra d’arte contemporanea a Roma, a cura di due personaggi molto rilevanti nel settore, ovvero Vittorio Sgarbi e Salvo Nugnes.

Le esposizioni della mostra sono varie, e riguardano tutte l’arte contemporanea, includendo anche le opere di Dario Fo, che avranno sicuramente una grande rilevanza in quanto la mostra è principalmente in suo onore.

Questa kernesse è basata sulle idee sostenute da Dario Fo in persona, ovvero che per scoprire la cultura bisogna in primis conoscere la propria storia, e la mostra non soltanto offre un tributo ad uno degli artisti più amanti degli ultimi tempi, ma permette anche l’affermazione di altri talenti emergenti, che avranno la possibilità di porsi alle attenzioni di pubblico e critici, in modo da intraprendere un percorso nella professione artistica.

Quando e dove si terrà la mostra d’arte contemporanea dedicata a Dario Fo?

La mostra di arte contemporanea a Roma dedicata a questo personaggio controverso del Novecento è stata inaugurata venerdì 6 febbraio 2020, ed è tenuta presso lo spazio espositivo Micro in viale Giuseppe Mazzini, come abbiamo già detto, a Roma.

L’ultimo giorno disponibile per recarsi alla mostra è il 23 Febbraio 2020, e per maggiori informazioni è bene chiamare lo 0424 525190, il 388 7338297 o contattare tramite email a: artfactory.eventi@gmail.com.

Quali opere possiamo trovare nell’ambito della mostra dedicata a Dario Fo?

La mostra è di qualità inestimabile, basta pensare alla dedizione con cui coloro che l’hanno organizzata e progettata ci hanno lavorato. Le opere che troverete sono appartenenti alla corrente d’arte contemporanea, e saranno presenti molti capolavori di Dario Fo, “ospite d’onore” della mostra.

L’esposizione ripercorre tutte le tappe della vita del drammaturgo, includendo anche tutti coloro di passaggio per aiutarlo, come il fotografo di fama internazionale Roberto Villa, a cui sarà dedicata una sezione che mostra vita e opere di Dario Fo.

Grazie alle speciali fotografie, potremo ammirare le immagini del maestro in tutte le vesti, come quella del giullare di corte. Queste mostrano la volontà del drammaturgo di divertirsi, documentando tutto il percorso della commedia dell’arte italiana, a cui Dario Fo ha lavorato per tutto il suo tempo.

Anche altri artisti contemporanei avranno il loro spazio per esporre le proprie opere, e questi artisti, appositamente selezionati per la causa, avranno modo di rendere tutto il percorso interattivo e anticonvenzionale, rendendo la mostra all’avanguardia e con alla base molta creatività.

Ci sarà in seguito uno spazio dedicato alle creazioni degli autori dedicate e ispirate dalla vita di Dario Fo, giudicate idonee per gli scopi dell’evento.

La mostra “Riscatti di città” a Roma

Roma vuole uscire da quell’alone di depressione in cui è crollata, dove si cruccia nel pensiero del suo degrado, dando per realtà il fatto che un riscatto non sia possibile. Molte sono le aree su cui c’è bisogno di un intervento netto e deciso, è su questo che lavora la mostra Riscatti di città, perchè Roma vuole rinascere.

Grazie a un approccio multidisciplinare, presso il Palazzo Merulana, dal 18 gennaio al 17 febbraio viene offerta una panoramica urbanistica e architettonica su come è Roma e in che modo si sviluppa il tessuto cittadino, se le zone più vissute sono una certezza, si cerca una bonifica di tutto il resto che circonda le aree ben curate del tessuto cittadino.

Illustrazione e studio

La visione completa è data da elementi derivanti da correnti differenti, fotografia, grafica, video e modelli dal taglio moderno e visionario.

Il nome completo dello mostra è Riscatti di città: la rigenerazione urbana a Roma, perché di rigenerazione si tratta. Questo vuol dire che l’attenzione è posta sui luoghi abbandonati e rigenerabili della città grazie alle rielaborazioni e se ne studia un riutilizzo di utilità sociale attraverso una serie di incontri tra professionisti volti a stimolare la partecipazione comune su tale argomento.

Se da una parte le foto e i video mostrano come è oggi la realtà di cui stiamo parlando, i modelli illustrano come potrebbe diventare grazie a una collaborazione sinergica di cittadini, comune e regione.

Non bisogna sottovalutare il fattore di Roma come esempio dell’italianità, è la città che più ci rappresenta nel mondo e non può essere lasciata a se stessa, tra zone di periferia abbandonate e dismesse, costruzioni in disuso.

Il progetto

La mostra è curata da Nicola Brucoli e Carlo Settimio Battistini, in collaborazione con Palazzo Merulana, CoopCulture, Fondazione Elena e Claudio Cesari. Tutti hanno unito le loro forze per creare un progetto per prendere atto delle criticità del territorio e le infinite possibilità che una bonifica potrebbe offrire per rivalutare quella è la periferia romana.

Se da una parte l’intento è quello di mostrare il caos dell’abbandono, i così detti mostri ecologici, dall’altra si vuole utilizzare l’arte sociale per rivalutare spazi che restano fuori dalla portata della vita urbana più intesa.

Bonifica e rigenerazione

La ricostruzione e il riutilizzo sono ormai degli argomenti caldi dell’architettura urbana. Nella riprogettazione delle metropoli si ha un occhio di riguardo per quella che è la rivalutazione delle parti divenute buie della città, quelle in cui ci sono strutture a cui dare nuova vita per far rinascere dalle proprie ceneri interi quartieri che sono alla ricerca del proprio riscatto.

L’obbiettivo comune a tutti i progetti di questo tipo è quello di dare valore a parti della città che ormai erano tagliate fuori dalla ramificazione urbana, zone che sono divenute solo di passaggio, si restituiscono a una vita attiva e residenziale, con famiglie che saranno il diamante di punta di aree che vedranno crescere nuove generazioni.

Nuove abitazioni, scuole, spazi verdi dove le famiglie potranno dar luogo alla loro vita quodiana, espansione del tessuto cittadino com’è ora.

Frida Kahlo “Il caos dentro”, la mostra-evento a Roma

Dal 12 ottobre 2019 e fino al 29 marzo 2020, nell’ampia location di Spazio Eventi Set, è presente la mostra-evento Frida Kahlo – Il caos dentro, una mostra unica e affascinante che permetterà di entrare in contatto con il mondo di questa artista; ciò sarà possibile grazie agli scatti effettuati dai fotografi più importanti, ai suoi abiti, alle sue lettere, ai film dei quali è stata protagonista fino ad alcuni ambienti in cui l’artista ha vissuto, come la sua camera da letto o il suo studio.

La mostra evento: il fascino di Frida in primo piano

Si tratta indubbiamente di un avvenimento unico in quanto vede protagonista la grandissima Frida Kahlo, una donna caratterizzata da forza e determinazione, aspetti caratteriali che l’hanno fatta diventare un vero e proprio mito sia in Messico che nel mondo. Questa mostra ha lo scopo di esaltare la figura della donna e dell’artista che, attraverso le sue opere, riesce a far percepire l’essenza della sua anima.

Come è organizzato l’evento

La mostra evento è organizzata in modo davvero perfetto in quanto i visitatori avranno modo di fare una full immersion nel mondo di Frida in modo da approfondire la conoscenza dell’artista messicana. Ci troviamo di fronte ad una serie di contenuti che permettono di prendere coscienza del rapporto di Frida con il suo corpo, con i suoi comportamenti, con la politica fino ad arrivare alla pittura.
La mostra permette di ammirare non solo molte opere d’arte della pittrice messicana in formato Modlight ma anche una collezione di fotografie personali dell’artista, lettere, pagine dei suoi diari nonché anche abiti e alcuni gioielli indossati nel corso degli anni, in modo da avere un profilo completo e a 360 gradi della pittrice.

Particolare attenzione viene data anche al rapporto che Frida ha avuto con la sua abitazione storica di Città del Messico; in questa casa infatti la pittrice ha vissuto fin da piccola inizialmente con la sua famiglia e successivamente con suo marito Diego Rivera, dimora che poi è diventata il museo a lei dedicato.

Le caratteristiche della mostra

Possiamo tranquillamente definire questa mostra come sensoriale in quanto gli affetti, le lettere, le sensazioni di Frida vengono fatte ripercorrere ai visitatori della mostra attraverso l’utilizzo della tecnologia che assicura una prospettiva assolutamente coinvolgente.

Attraverso i luoghi intimi della pittrice come il suo studio, la casa, la stanza da letto o il giardino si acquisisce una profonda conoscenza di Frida e del suo rapporto non solo con la pittura ma anche con suo marito, ripercorrendo una storia intima di un emblema dell’arte contemporanea.

Come abbiamo anticipato, la mostra è organizzata in modo praticamente perfetto con un percorso che tocca le tappe più importanti della vita di Frida, passando dal momento in cui esplose la sua vena creativa fino agli anni in cui le sue condizioni di salute peggiorarono in modo netto, oltre a toccare anche le sue vicende sentimentali e il suo forte impegno nel mondo politico.Di un fascino assolutamente unico sono gli scatti di Leo Matiz che riescono a trasmettere delle emozioni assolutamente irripetibili.

Antonio Finelli presenta Saverio Galano – La città ideale e la società contemporanea

Dal 6 all’8 Dicembre presso gli spazi Medina Roma la mostra Antonio Finelli presenta Saverio Galano – La città ideale e la società contemporanea, che è parte della programmazione della Biennale MArteLive 2019 nell’ambito del progetto speciale Open Gallery.  Due pittori estremamente diversi a confronto: da una parte la città ideale di Finelli dove tutto appare emblematico ed utopico e dove l’uomo non esiste, dall’altra parte il giovane Galano che rappresenta una società dove il silenzio interiore appare l’unica via di uscita dal caos che circonda l’uomo.

“Antonio Finelli dipinge la città di Roma con la spontanea freschezza di un bambino meticoloso e sapiente” (dal testo di Duccio Trombadori per la personale “La luce di Roma” del 2019 presso Medina ArtGallery&ConceptSpace). Lanscape modellati su prospettive ravvicinate e consolidate che collegano Giotto e le grandi scuole novecentesche (da Hopper a De Chirico). Un flavour che viene “catartizzato” in utopie che sembrano essere ormai liberate da ogni negatività. Una pittura immediata, costruita attraverso una modulazione magnetica di luci e colori, da cui trapela un effetto di “scena sospesa” che suggerisce un paradigma dove ogni elemento è potenziale luogo di drammi vissuti che non abitano più qui.

antonio-finelli-2

Nella pittura di Saverio Galano è invece l’uomo ad essere al centro della ricerca artistica. Un uomo divenuto “sagoma” che vive immerso in uno spazio anonimo e senza tempo. L’uomo di Galano è incapace di comunicare: egli vive circondato da simboli e frasi no-sense, si lascia sopraffare passivamente da tutto ciò che lo circonda. Attraverso questi elementi il pittore esprime il disagio della società contemporanea in cui, secondo la sua visione, tutti diventano “partecipi” di una vita che non gli appartiene e vivono rinchiusi nel vuoto e nel silenzio che è dentro ognuno di loro.

Informazioni principali

Mostra: Antonio Finelli presenta Saverio Galano – La città ideale e la società contemporanea
Artisti: Antonio Finelli, Saverio Galano
Durata Mostre: 6 Dicembre 2019 – 8 Dicembre 2019
Luogo: Medina Roma – Via Angelo Poliziano 32, 34, 36 00184 – Roma
Sito web: www.medinaroma.com Email: info@medinaroma.com Tel. +39 06 96030764
Apertura al pubblico: 6 Dicembre 19-21; 7 Dicembre 18-21; 8 Dicembre 16-20
Event Web Page: www.medinaroma.com/events/antonio-finelli-presenta-saverio-galano-a-martelive-2019

VICINANZE – residenza condivisa al MACRO Asilo

“Vicinanze – residenza condivisa” è un progetto artistico che nasce dalla volontà di Chiara Arturo e Cristina Cusani di indagare il concetto di confine e di spazio limite, tramite la condivisione come modus operandi, unendo pratiche e linguaggi differenti, arti visive e arti performative, ricerca indipendente, scientifica e accademica, per tornare all’idea di Mediterraneo come luogo dell’attraversamento.

Dal 26 novembre al 1 dicembre al Museo MACRO di via Nizza (Roma), all’interno della project room, Chiara Arturo e Cristina Cusani inviteranno ogni giorno due o più figure (non solo legate al mondo dell’arte come artisti, collettivi, curatori e ricercatori, ma anche una poetessa, un antropologo e un cartografo), che nel loro fare affrontano queste tematiche, a lavorare insieme, invitandoli a confrontarsi sull’argomento, proponendo un punto di vista personale da esporre attraverso un intervento. L’obiettivo sarà quello di iniziare una conversazione e attivare una riflessione condivisa, creando uno spazio di dialogo, di riflessione e di mappatura delle pratiche e dei punti di vista possibili sul tema, affinché il Mediterraneo torni a essere quel luogo di scambio che favorisce la nascita di nuove visioni.

amodio_delvecchio_TERRANEO_pervicinanze

La settimana di residenza sarà organizzata dedicando la mattina allo studio e alla ricerca e il pomeriggio a un incontro aperto al pubblico. Durante la mattinata, il confronto tra le persone presenti genererà un processo di lavoro che, partendo dalla pratica di ognuno, attraverso lo scambio di opinioni e visioni, avrà l’obiettivo di costruire qualcosa di inedito. Ognuno partirà dal proprio punto di vista, presenterà il suo personale approccio al tema e, lavorando insieme giorno dopo giorno, si prenderà una direzione nuova. Al termine di ogni giornata il risultato del confronto verrà posizionato su una parete, fino a costruire un muro di idee. Inoltre, a ogni persona invitata verrà chiesto di portare un contributo (un’opera, degli studi, un intervento, uno testo scritto, etc) che verrà poi inserito nella mostra di fine residenza.

La project room sarà il luogo di progettazione di un percorso corale nel senso più profondo del termine e, anche se alcuni degli ospiti non si incontreranno, il risultato finale sarà frutto del lavoro di tutti.

A seguire, ogni pomeriggio ci sarà un talk aperto al pubblico e domenica 1 dicembre alle ore 11 inaugurerà la mostra di fine residenza con i risultati del lavoro fatto insieme e i contributi di Marino Amodio & Vincenzo Del Vecchio, Chiara Arturo & Cristina Cusani, Antonio Biasiucci, Iain Chambers, Collettivo DAMP, Daniela d’Arielli, Duae Collective, Arturo Gallia, Martina Germani Riccardi, Novella Oliana, Simone Mizzotti, Alice Paltrinieri, Massimo Pastore, Calixto Ramirez Correa, Antonello Scotti e Collettivo Spazio Y.

novella_oliana_controspazio_pervicinanze
Programma dettagliato di tutti gli appuntamenti aperti al pubblico

Martedì 26 novembre 17.30 incontro: “Superficie, altrove e naturalità: tentare l’attraversamento” Chiara Arturo e Cristina Cusani con Collettivo DAMP, Novella Oliana e Antonello Scotti

Mercoledì 27 novembre 17.30 incontro: “Il limen tra visione e trasformazione” Chiara Arturo e Cristina Cusani con Daniela d’Arielli e Collettivo Spazio Y

Giovedì 28 novembre 16.30 incontro: “Sovrapposizioni cartografiche e nuovi luoghi” Chiara Arturo e Cristina Cusani con Duae Collective, Alice Paltrinieri e Martina Germani Riccardi

Venerdi 29 novembre 17.30 incontro: “Rileggere il movimento tra isole-nodo e santi-migranti” Chiara Arturo e Cristina Cusani con Arturo Gallia e Massimo Pastore

Sabato 30 novembre 17.30 incontro: “Il Mediterraneo come archivio fluido: invertire la percezione” Chiara Arturo e Cristina Cusani con Marino Amodio & Vincenzo Del Vecchio e Iain Chambers

Domenica 1 dicembre 11:00 inaugurazione mostra conclusiva con i contributi di Marino Amodio e Vincenzo Del Vecchio, Chiara Arturo e Cristina Cusani, Antonio Biasiucci, Iain Chambers, Collettivo DAMP, Daniela D’Arielli, Duae Collective, Arturo Gallia, Martina Germani Riccardi, Novella Oliana, Simone Mizzotti, Alice Paltrinieri, Massimo Pastore, Calixto Ramirez Correa, Antonello Scotti e Collettivo Spazio Y

16.30 incontro: “Condivisione come pratica per nuove mappature e direzioni possibili” Chiara Arturo e Cristina Cusani con Iain Chambers, Collettivo DAMP, Daniela d’Arielli, Arturo Gallia, Alice Paltrinieri, Massimo Pastore, Antonello Scotti e Collettivo Spazio Y

Questa residenza vuole essere la prima fase di un progetto molto più ampio, che – partendo dalla costruzione di un archivio digitale del lavoro svolto – vuole divenire punto di riferimento per ragionare sugli spazi di confine, puntando a un’apertura sempre più ampia e a una condivisione del pensiero e della pratica artistica sempre più forte.

Ha aderito al progetto per la costruzione di una “biblioteca temporanea” sul tema, fruibile dagli artisti durante la fase di residenza, la casa editrice Humboldt Books con la donazione di due titoli.

Il progetto è realizzato grazie allo speciale sostegno del Frantoio Tuscus e di Studiomaker.

SparkleDay: le bollicine italiane a Roma

Le bollicine italiane

In Italia una delle cose più amate in assoluto è il mondo del vino e in particolare il settore delle bollicine.

Da sempre, infatti, la nostra penisola e i nostri produttori rappresentano una delle eccellenze al mondo in questo settore. Basti pensare che l’anno scorso il nostro paese ha esportato 390 milioni di bottiglie nel mondo mentre quest’anno la stima si attesta intorno a 420 milioni di bottiglie.

Il volume d’affari dei vini italiani nel mondo è in continuo aumento: nell’ultimo anno il fatturato è stato di più di un miliardo e mezzo di euro, confermandosi uno dei settori traino della nostra economia nell’ambito dell’export. Per i più appassionati, anche il mondo degli accessori come quelli disponibili sul sito Accessori Vino è sempre più ampio e interessante.

Molti sono poi gli eventi durante l’anno che sono dedicati al mondo delle bollicine e del bere bene, uno dei più importanti si terrà a Roma nei prossimi giorni.

Lo Sparkle Day

Se sei amante del mondo dei vini e stai cercando un evento che tratti in particolare quello delle bollicine italiane, dove trovare le migliori etichette nostrane, non puoi perderti SparkleDay, l’evento storico fissato quest’anno a Roma, dove si terrà il 30 novembre.

Da ormai 20 anni questo evento catalizza l’attenzione degli esperti del settore, degli appassionati, ma anche di tutti i neofiti che si affacciano per la prima volta allo studio del mondo delle bollicine italiane.

La kermesse di SparkleDay è ormai diventata un evento storico e un appuntamento imperdibile per chi vuole conoscere tutto sulla filiera della produzione del vino spumante, da come nasce a come viene trattato il vino per far si che si trasformi in bollicine, a come infine viene distribuito e commercializzato.

Se anche tu sei amante di tutto questo e non vuoi perderti questa grande opportunità non puoi assolutamente mancare quindi all’appuntamento del 30 Novembre.

Dove si tiene lo SparkleDay

Per presentare oltre 20 cantine Top e moltissime etichette differenti di bollicine italiane, gli organizzatori hanno scelto quest’anno una location consona all’importanza dell’evento: lo SparkleDay fissato per il 30 Novembre si terrà all’Hotel Westin Excelsior in Via Veneto, dalle ore 16 alle ore 22, uno dei luoghi simbolo della capitale e che rimanda immediatamente ai tempi delle Dolce Vita di Fellini, un’epoca d’oro per l’Italia nel mondo.

All’interno sarà possibile conoscere e degustare le bollicine di oltre 70 etichette diverse abbinando il tutto ad assaggi di street food, un concept sempre più di tendenza oggi giorno.

L’evento è promosso dalla storica rivista Cucina e Vini e durante la giornata ci sarà anche la presentazione della guida SparkleDay 2020, una vera chicca per tutti gli amanti del settore. La guida ormai è diventata un vero e proprio vademecum, quest’anno ha selezionato 843 vini, assegnando a 89 di essi le amate e ambitissime 5 sfere, tra cui troviamo tantissime conferme e moltissime new entry.

La parola dell’ esperto

Francesco d’Agostino il curatore della guida SparkleDay e direttore responsabile della rivista Cucina e Vini ha rilasciato alcune dichiarazioni.

D’Agostino pone l’accento su una delle novità della kermesse di quest’anno, la sezione dedicata ai vini commercializzati negli anni passati, la longevità infatti è uno dei fattori principali che vengono analizzati per calcolare il valore al vino. Un consiglio che il direttore sente di dare a tutti è che se avete in casa delle bottiglie datate e ben conservate non tenetele riposte su qualche mobile, ma assaggiatele, perché la sorpresa che troverete potrebbe essere indimenticabile.

SparkleDay 2020 è una kermesse dove sono presenti sia le grandi etichette che presentano i nuovi prodotti e quelli storici, ma anche le nuove aziende dell’industria delle bollicine che vogliono farsi conoscere al grande pubblico.

La 1^ edizione del Festival Costellazioni 2019

A Roma, dal 12 al 27 ottobre, presso la Sala Maggiore dell’Accademia di Arte Drammatica “Cassiopea”, in via Ardea 27, si svolgerà la prima edizione del Festival “Costellazioni”. Si tratta di una rassegna teatrale promossa dall’Accademia, durante la quale sette realtà proporranno altrettanti spettacoli in cui rielaboreranno la concezione di teatro. Oltre agli spettacoli, si svolgeranno workshop e attività di laboratorio che permetteranno agli appassionati di approfondire la conoscenza del mondo teatrale e di entrare a contatto coi protagonisti della rassegna.

Il nome del Festival vuole offrire un parallelismo tra le varie forme del teatro e l’insieme dei corpi celesti che formano, appunto, una costellazione. Un panorama in costante movimento e cambiamento che crea, quotidianamente, nuove relazioni culturali e artistiche, innovativi percorsi di ricerca e sperimentazione e, soprattutto, un importante dialogo tra linguaggi e poetiche diverse.

Durante la rassegna, i giovani potranno venire a contatto con moderni metodi di fare teatro, avendo la chance di cambiare la propria prospettiva sulla cultura italiana, esattamente come succederebbe se guardassero una costellazione, ognuno dal proprio punto di vista.

Il programma del festival

Sabato 12 ottobre, alle ore 21.00, la rassegna propone “Orfeo ed Euridice“, un’opera in cui si trattano due delicati temi come l’accanimento terapeutico e l’eutanasia. La regia è curata da César Brie, mentre gli interpreti sono Giacomo Ferraù e Giulia Viana.

Domenica 13 ottobre, alle 13.30, i due attori tengono un laboratorio intitolato “Dal mito alla scena – Primi elementi di studio sull’uso dell’immagine”. Sempre domenica 13, ma alle 21.00, andrà in scena l’“Antigone” di Sofocle, diretto da Leonardo Bianchi e interpretato da Federico Baldi, Maria Campana, Leonardo Bianchi, Ottavia Della Porta, Davide Logrieco e Maria Chiara Scicolone.

Sabato 19 ottobre, alle ore 21.00, va in scena lo spettacolo “Soli” che rilegge la commedia pirandelliana “Pensaci, Giacomino!” attraverso la relazione tra identità personale e dimensione lavorativa, con Fiorenza Menni, Andrea Mochi Sismondi e Margherita Kay Budillon e musiche dal vivo di Vincenzo Scorza.

Domenica 20 ottobre, alle ore 10.30, ci sarà un nuovo laboratorio, stavolta tenuto da Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi e intitolato “La vita davanti a te – La trasfigurazione dell’esperienza personale nella scrittura per il teatro”.

Domenica 20 ottobre, alle ore 21.00, è la volta di “Sempre domenica“, spettacolo vincitore del premio In-Box 2017 e dedicato al tempo che, tutti i giorni, il lavoro ci sottrae. La particolarità di questa rappresentazione è la presenza di sei attori seduti che si confrontano, creando e intrecciando storie fatte di affannosa quotidianità. Sul palco Federico Cianciaruso, Martina Giovanetti, Riccardo Finocchio, Emanuele Pilonero, Andrea Mammarella e Giorgio Stefanori. Regia di Clara Sancricca.

Lunedì 21 ottobre, alle ore 18.00, si terrà il laboratorio “Sulle tracce della necessità – Un possibile processo di scrittura scenica collettiva”, condotto da Clara Sancricca.

Sabato 26 ottobre, alle ore 21.00, verrà rappresentato “Il cielo sta per cadere“, rilettura delle classiche “Troiane” di Euripide, trasformate in pretesto per raccontare la tragedia della guerra. La regia è a cura di Maria Grazia Cipriani, mentre tra gli interpreti Sofia Abbati, Francesco Capalbo, Francesco Barra, Ariana Cutrone, Giulia Celletti e Marta De Medici.

Domenica 27 ottobre, alle 21.00, andrà in scena “Memme Bevilatte“, una storia che ripercorre il coraggio di Teresa Giovannucci, una dei cosiddetti “giusti tra le nazioni” che, nel 1943, salvò la famiglia Vivanti dalla deportazione. A chiudere la rassegna, lo spettacolo “C’era una volta Mimì“, connubio di musica, racconti e danze dedicato alla vita di Domenico Modugno, di e con Domenico Santarella e arrangiamenti di Miky Zucaro.

La 3a edizione di ArenAniene a Roma

Riparte martedì 30 luglio la rassegna cinematografica che ha appassionato e conquistato i romani.

Ogni sera un film che ha vinto un premio. È questo il leit motiv che guida ArenAniene, la kermesse cinematografica e artistica che da due anni appassiona e attrae centinaia di persone presso il Parco di Ponte Nomentano, nel quartiere Montesacro.

ArenAniene è una manifestazione che con le due precedenti edizioni ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel palinsesto di appuntamenti dell’Estate romana, rappresentando uno spazio aggregativo piacevole e di spessore. Con molte probabilità, lo farà anche quest’anno, lasciando un segno indelebile in tutti coloro che decideranno di prendervi parte.

La 3^ edizione di ArenAniene a Roma

La 3a edizione di ArenAniene a Roma, organizzata da Mediterranea Production con la direzione artistica di Patrizia Di Terlizzi e quella organizzativa di Giulio Gargia, in collaborazione con Lega Ambiente/Mondi Possibili, partità ufficialmente il prossimo 30 luglio. Tanti i film di successo in programma, produzioni cinematografiche che non solo hanno ottenuto premi e riconoscimenti prestigiosi, ma che hanno incontrato anche il favore del pubblico che li ha premiati con incassi da record ai botteghini.

Commedie, film romantici, pellicole impegnative riempiranno le calde serate di agosto dei romani. Il programma è molto vario e ce n’è davvero per tutti i gusti. Il costo del biglietto per assistere alla proiezione di ogni film è di 6 euro. Sono previste le proiezioni di pellicole quali ‘Il Primo Re’ di Matteo Rovere, ‘L’uomo che comprò la luna’ di Paolo Zucca, ‘Dogman’ di Matteo Garrone, ‘Bohemian Rapsody’ di Bryan Singer, ‘La forma dell’acqua’ di Guillermo Del Toro, ‘Non ci resta che il crimine’ di Massimiliano Bruno, ‘Un affare di famiglia’ di Hirokazo Kore’ e molte altre.

Particolare attesa per la proiezione di ‘Sulla mia pelle’ di Alessio Cremonini, prevista per l’8 agosto, il film ispirato alla vicenda di Stefano Cucchi con una grande interpretazione di Alessandro Borghi, vincitore del Premio Pasinetti al Festival di Venezia 2018.

La novità della 3a edizione di ArenAniene a Roma è rappresentata dall’organizzazione dell’AperiFilm, formula per la quale al costo di 10 euro sarà possibile vedere il film programmato per la serata e partecipare a un aperitivo nell’area ristoro dell’arena, allestita con materiali assolutamente ecosostenibili.

Non solo film, però, per tutta la durata della manifestazione. Infatti, ogni sera prima della riproduzione della pellicola cinematografica sarà possibile accedere all’arena, assistere e prendere parte gratuitamente a workshop e incontri incentrati sull’ecosostenibilità e sull’educazioni ambientale, presentazione di libri e rassegne di poesia, proprio nell’ottica di creare momenti di aggregazione e dare spazio e promuovere l’arte e la cultura.

La 3a edizione di ArenAniene a Roma chiuderà ufficialmente i battenti il 3 settembre.