Rock In Roma 2019

A grande richiesta, torna per la 11^ edizione il Rock in Roma, uno dei più importanti festival di musica internazionale.

Con concerti distribuiti nel corso di quasi tutto il periodo estivo, l’evento vanta una durata totale di più di un mese di programmazione che ha inizio nella seconda metà di giugno e si espande maggiormente a luglio con un assortimento artistico davvero per tutti i gusti per poi concludersi quest’anno col concerto del 7 settembre dei Thegiornalisti.

Il festival nasce nel 2009 e nel corso dei precedenti dieci anni ha potuto vantare la presenza non solo di nomi importanti della musica italiana ma anche illustri artisti internazionali come Roger Waters, David Gilmour, Jeff Beck, Red Hot Chili Peppers, Skunk Anansie, The Killers, 30 Seconds To Mars, Bruce Springsteen, Lenny Kravitz, Iron Maiden, Deep Purple… La lista è diventata molto lunga e ha inglobato progressivamente anche artisti estranei al genere rock ma in grado di riempire ugualmente gli stadi come Robbie Williams e Jamiroquai.

La line-up di quest’anno vede il ritorno di nomi già noti al festival, la partecipazione di molti artisti italiani e di altri appartenenti alla scena indie ma che sempre più spesso affollano i palazzetti.
Il festival avrà luogo in quattro location distinte ma ben distribuite sul territorio della capitale e tra i vari artisti vede il ritorno di volti già noti all’evento. Il calendario è strutturato come segue, diviso in base al luogo:

Ippodromo delle Capannelle

• 23 giugno – Anathema

• 24 giugno – Rino Gaetano Day

• 27 giugno – Calcutta

• 30 giugno – Capo Plaza

• 2 luglio – Franco126

• 4 luglio – Gemitaiz

• 5 luglio – The Zen Circus

• 6 luglio – J-Ax + Articolo 31

• 7 luglio – Haken

• 11 luglio – Bad Bunny

• 12 luglio – Salmo

• 13 luglio – Carl Brave

• 14 luglio – Ozuna

• 17 luglio – Subsonica

• 18 luglio – Ketama126 + Speranza + Massimo Pericolo

• 19 luglio – Ex-Otago + Viito

• 23 luglio – The Blaze

• 24 luglio – La Famiglia

• 26 luglio – Luche

• 27 luglio – Indjent Festival: Animals as Leaders

Teatro Romano di Ostia Antica

• 27 e 28 giugno – Kraftwerk

• 2 luglio – James Blake

• 9 luglio – Negrita

• 11 luglio – Neurosis + YOB

• 12 luglio – Marlene Kuntz

• 27 luglio – Loredana Bertè

Auditorium Parco della Musica

• 3 luglio – 30 Seconds To Mars

• 8 luglio – Skunk Anansie

• 13 luglio – Ben Harper & The Innocent Criminals

• 16 luglio – Nick Mason’s Saucerful of Secrets

Il festival si concluderà col già sopracitato concerto dei Thegiornalisti presso il Circo Massimo il 7 settembre.

La scelta della disposizione delle location è mirata alla valorizzazione di alcuni dei siti archeologici più importanti della capitale nonché di tutta Italia, un modo alternativo per dar loro nuova linfa.

È possibile acquistare i biglietti presso il sito ufficiale oppure tramite i circuiti TicketOne, BoxOffice Lazio e TicketMaster.
Sul sito web di Rock in Roma si possono reperire tutte le informazioni utili e le indicazioni per raggiungere le varie location.
Molte sono le sistemazioni e i bed and breakfast a Fiumicino dove poter alloggiare in occasione dell’evento, vicino ai luoghi di interesse dove si svolgeranno i concerti.
È consigliabile muoversi con un certo anticipo per l’acquisto dei biglietti, in particolare per le date più blasonate e per la serata conclusiva del festival.

Per i 500 anni di Leonardo, arriva a Cinecittà World “Volarium – il cinema volante”

In onore di Leonardo Da Vinci, nasce il primo cinema volante 3.0

Più di 500 anni fa’ uno dei più grandi geni dell’umanità progettò delle “macchine volanti”: era Leonardo da Vinci, ingegnere geniale ma anche pittore, scultore e architetto; un artista poliedrico che ha lasciato traccia in ogni tipo di arte ed è rimasto famoso nei secoli in tutto il mondo.

Leonardo si era appassionato al volo fin da giovanissimo e nel 1485 aveva trovato la chiave per poter realizzare il progetto tanto agognato da Icaro: il volo dell’essere umano. In quell’anno progettò il primo prototipo di paracadute e una macchina per volare detta “Vite Aerea”, che possiamo considerare il primo prototipo del moderno elicottero.

Per celebrare i 500 anni della sua scomparsa, Cinecittà World ha inaugurato quest’anno una nuova opera, pronta a rivoluzionare il concetto tradizionale di cinema: “Volarium”, il cinema volante.

Il nuovo flying theatre, ricco di effetti speciali, è il primo inaugurato in Italia e il secondo in Europa, e permetterà agli spettatori di immergersi e “volare” sopra alle opere di Leonardo e alla sua città: la Firenze del ‘500.

Una nuova esperienza estremamente sensoriale

Il “Volarium” o “cinema volante” si trova nel Parco di Cinecittà World e verrà inaugurato il 18 maggio. Il simulatore dinamico permetterà allo spettatore di osservare da 10 metri d’altezza, come degli uccelli, ciò che si sta sorvolando, ovvero la Firenze con le opere d’arte del Rinascimento.
 
Dopo essersi accomodato su di un’enorme macchina, un’Intelligenza Artificiale tra le più moderne chiamata D.I.O. (acronimo di Digital Intelligence Officer), grazie a un particolare ascensore, lo spettatore verrà sollevato da terra fino ad appoggiarsi su di una piattaforma elettro-idraulica chiamata Motion Platform che presenterà davanti a se’ un mega schermo concavo, di circa 25 metri.

Il cinema proietterà immagini in 4D che daranno la sensazione di entrare nell’immagine e di volare sul panorama. Il movimento di 6 assi che muove in ogni direzione le immagini permetterà allo spettatore di sentirsi parte del paesaggio. Ma non è finita qui: grazie ad altri effetti speciali, quali acqua, odori e aria, la scena sembrerà ancora più reale.

La vera innovazione, quindi, sta nel fatto che lo spettatore non sarà fermo sulla poltrona di fronte a uno schermo che proietta immagini in movimento, ma sarà lui stesso a seguire il punto di vista della telecamera, spostandosi con essa.

Dove provare Volarium, inaugurazione  e costo del biglietto

Sarà possibile provare “Volarium” a partire dal 18 maggio, recandosi al “Cinecittà World”, a Castel Romano.
Il costo dei biglietti varia dai 24 euro per gli adulti ai 19 per i ragazzi sotto ai 10 anni. L’ingresso pomeridiano, invece , sarà possibile al costo unico di 15 euro, per tutti gli spettatori.

Roma nella camera oscura, i 180 anni della fotografia a Roma

L’arte fotografica al Museo di Roma per celebrare i 180 anni di storia della fotografia.

La mostra Roma nella camera oscura si propone di raccontare l’affascinante storia della fotografia, arte nata nel 1839 quando, per la prima volta, a Parigi, venne fissata un’immagine su una lamiera d’argento ad opera di Louis Mandé Daguerre. Negli anni successivi la fotografia arriva anche a Roma, dove si sperimenta la fotografia stampata. Inizia così una lunga storia fatta di scatti che racchiudono momenti, istanti che restano nella storia e danno vita a un nuovo fenomeno che trovò subito rapida espansione. La fotografia venne così applicata man mano ai vari campi raccontando oltre un secolo di storia.
Il Museo di Roma ospita un percorso espositivo molto importante che illustra vari aspetti storico-sociali e sintetizza le varie tappe che hanno accompagnato la storia della fotografia in Italia e l’affermarsi della figura del fotografo, con una rassegna dei più famosi fotografi, non solo italiani ma anche francesi, inglesi ed europei.
Dal 27 marzo fino al 22 settembre è possibile visitare la mostra presso il Museo di Roma a Palazzo Braschi. Il percorso consiste in un lungo e straordinario excursus storico che si propone di raccontare, attraverso le sue preziose opere d’arte fotografica e illustrazioni del tempo, l’evoluzione e la conservazione di celebri monumenti, sia antichi che moderni, della città eterna, racchiusa negli scatti di fotografi, ma anche nei ritratti di artisti e personaggi del tempo.
Le immagini osservabili alla mostra riproducono realmente i soggetti e scenari delle raffigurazioni riportate nelle opere pittoriche e artistiche ottocentesche e ritraggono in maniera fedele e romantica la città di Roma.
Roma nella camera oscura, promossa da Roma Capitale e dall’Assessorato alla Crescita culturale, è un’iniziativa volta a celebrare i 180 anni di storia che dalla nascita della fotografia conducono fino ad oggi, in un’epoca dove la fotografia digitale ormai la fa da padrona ed è possibile scattare migliaia di fotografie con uno smartphone o con una macchina fotografica digitale.
La mostra rappresenta un vero e proprio percorso espositivo che illustra aspetti storici e sociali e l’affermarsi di un nuovo fenomeno che favoriva la diffusione di immagini che erano destinate ad un pubblico sempre più vasto e ai turisti che visitavano la città di Roma.
Queste testimonianze storiche sono racchiuse nella mostra che ritrae scatti originali dell’epoca che erano eseguiti con le prime tecniche fotografiche, come la calotipia e la stampa all’albumina, utilizzate dai più importanti fotografi della storia.
Un archivio fotografico che raccoglie circa 320 fotografie conservate con adeguata cura nelle raccolte dell’Archivio Fotografico, una sequenza di immagini che segnano la trasformazione della città capitolina nel tempo con il mutare di tecniche sempre nuove e con le capacità di artisti e fotografi che hanno sperimentato l’arte fotografica valorizzandola nel corso del tempo.
Un racconto articolato che si suddivide in ben nove sezioni che sono dedicate a tematiche differenti e tecniche diverse.
Tra le tecniche sarà possibile osservare il percorso artistico che passa dalla dagherrotipia,  il primo procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini, fondato appunto da Daguerre, alla stampa su carta albuminata, un tipo di stampa fotografica introdotta successivamente, nel 1850, da Louis Désiré Blanquart-Evrardche sostituì le precedenti carte salate e divenne in breve tempo la tecnica più diffusa.
Anche le tematiche sono suddivise in fasi: si parte dal rapporto con l’antico, al patrimonio naturalistico della città e al suo aspetto cristiano caratterizzato dalla Basilica di San Pietro. A seguire le tappe dedicate alle vie dell’acqua, al fiume e alle meravigliose fontane monumentali e alle trasformazioni avvenute con l’avvento dei nuovi piani regolatori e alla nascita della città moderna, fino ad arrivare alla quotidianità della recente vita romana.
L’iniziativa è sicuramente un bellissimo modo per festeggiare la fotografia: ricordare la storia fotografica della Capitale a dare la possibilità a tutti di rimanere affascinati dalle opere esposte, uscendo dall’esperienza arricchiti da nuovi spunti artistici e socio-culturali.

Tutto pronto per Romics 2019

ROMICS è un evento d’importanza internazionale incentrato sul mondo del fumetto, dell’animazione, del cinema e dei games, in tutte le loro varianti e sfumature, organizzato dalla Fiera di Roma assieme a Isi.Urb, associazione culturale specializzata nell’organizzazione e sviluppo di eventi di questo tipo, nata con lo scopo di migliorare l’attrattibilità delle città e dei territori.
La collaborazione fra i due enti sottolinea già di per se’ la valenza della manifestazione, considerando che Isi.Urb è anche la realtà che organizza, dal 1996, ilFestival internazionale di animazioneI Castelli Animati”.

Romics rappresenta un incontro imperdibile per i fumettisti di professione, nonché appassionati e curiosi del genere, per conoscere e apprendere le tendenze attuali e novità del fumetto. Romics abbraccia però anche tutta la sfera della proiezione animata, in qualunque forma ed espressione, così che il pubblico partecipante abbia l’opportunità non solo di aggiornarsi sulle tematiche del fumetto ma anche del cinema. In particolare, nel padiglione 5, dedicato alla programmazione, verranno presentati, attraverso una tangibile espressione di voce-corpo-anima, i più importanti successi del cinema che hanno preso vita dopo essere stati ispirati da fumetti, romanzi, cartoni animati e videogiochi. Tematiche pronte, quindi, a coinvolgere un pubblico esperto e appassionato come anche semplici curiosi e/o nostalgici.

L’accento che caratterizza il Festival è il focus sulla programmazione culturale di livello internazionale. Partecipano attivamente autorevoli ospiti, sono organizzate mostre fra i diversi stand in linea con le varie tematiche proposte dalle diverse testate editoriali, fumettistiche nonché collezionistiche, convegni, regalando la possibilità di conversare direttamente con le personalità più importanti dei festival internazionali e di conoscere i finanziatori delle grandi aziende del settore. È un’opportunità per apprendere e curiosare fra le novità in cantiere nell’ambito dell’animazione, film e videogiochi.

L’edizione 2019

Attirati non solo dal festival in se’ ma dall’intensità del programma, i visitatori attesi sono, come quelli registrati per ogni singola edizione, più di 200.000. L’evento avrà una durata di quattro giorni, da giovedì 4 a domenica 7 aprile, durante i quali il mondo fantasy verrà esplorato a tutto tondo, con appuntamenti impedibili, incontri, meeting e laboratori di vario genere ideati per deliziare tutti i gusti e soddisfare le aspettative dei numerosissimi appassionati dell’evento.

Per i 4 giorni sono organizzate lezioni per apprendere e avvicinarsi all’arte fumettistica e animata. Per i più piccini, il “Romics Kids & Junior” propone laboratori fumettistici con giochi dove la creatività e l’ingegno saranno i protagonisti indiscussi.

La programmazione del festival, anche quest’anno, si riconferma molto dinamica: per i nostalgici del “cartaceo” sarà organizzato infatti il concorso Romics “Libri a fumetti” mentre per gli amanti della tecnologia animata le attenzioni andranno invece verso “I castelli Animati”.

Uno dei momenti più attesi sarà la Gara di Cosplay, frutto di una perfetta collaborazione fra il “World Cosplay Summit” di Nagoya, l’”Eurocosplay” di Londra e la “Yamato Cup Cosplay International”.

Parte viva del festival sarà sicuramente anche l’occasione di conoscere gli operatori del settore: gli stessi autori dei fumetti e creatori delle animazioni racconteranno la relazione con le nuove tecnologie, i giochi e videogame. Il tutto con un occhio di riquadro sempre rivolto verso il tema fantasy.

In occasione della XXV edizione, sarà ospite d’onore Willem Dafoe, uno dei vincitori del Romics d’Oro di quest’anno. Con più di cento film girati in tutto il mondo, tra i quali non possiamo non citare Spider-man, Assassinio sull’Orient Express, Van Gogh e Pasolini, ma anche Grand Budapest Hotel e Acquaman, un’infinita di riconoscimenti ottenuti e una carriera dedicata anche al doppiaggio e all’animazione (Alla ricerca di Nemo), Dafoe sarà pronto a incontrare il pubblico per discutere di temi quali “la creazione del perfetto antagonista”, “l’approcio corretto allo script” e “lavorare con la voce”.

Oltre al grande Dafoe saranno presenti anche altri “big” del mondo dei fumetti, del cinema e dell’animazione, anch’essi vincitori del Romics d’Oro 2019, come Reki Kawahara (noto per Accel World e Sword Art Online), Ryan Ottley (disegnatore di Invincible e The Amazing Spider-Man), Alessandro Bilotta (autore di Dylan Dog) e George Hull (concept designer di The Matrix: Reloaded, Cloud Atlas, Blade Runner 2049, Star Wars: Gli ultimi Jedi, Transformers 3 e Godzilla: King of Monsters). Gli ingredienti affinché il Romics 2019 si confermi, ancora una volta, come un evento di successo ci sono tutti, non rimane che partecipare.

Artrooms Fair Roma 2019

Tutti gli artisti desiderano far conoscere il loro talento e sono alla ricerca di occasioni propizie per rendere reale il loro sogno. Proprio per questa esigenza è nata Artrooms Fair Roma, la prima fiera che da’ la possibilità a molti artisti indipendenti di avere uno spazio espositivo gratuito dove far conoscere la propria arte.

La fiera, giunta quest’anno alla sua seconda edizione, è caldamente consigliata per tutti coloro che vogliono godere di un’esperienza unica e che vogliono immergersi completamente in un’atmosfera emozionante e al contempo rilassante che il mondo dell’arte sa trasmettere come pochi.

I visitatori di Artrooms avranno il vantaggio di scoprire le opere degli artisti passeggiando attraverso le varie stanze di un hotel di lusso. Si, avete capito bene! Un’esperienza decisamente nuova, unica e accattivante.

La nascita del progetto “Artrooms Fair Roma”

Artrooms Fair Roma è nata prendendo spunto dall’Artrooms di Londra, la Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea per Artisti Indipendenti, fondata nel 2015 da Cristina Cellini Antonini e Francesco Fanelli. La fiera organizzata a Roma ha ripreso l’idea londinese sviluppandone i concetti e rendendoli più attuali e ricchi di contenuti. L’esibizione, alla sua seconda edizione, si è tenuta quest’anno dal 22 al 24 Marzo e ha ospitato molti artisti indipendenti (circa 70) provenienti da diverse parti del mondo: America, Italia, Polonia, Pakistan, Russia, solo per citarne alcuni. Tutti gli artisti sono stati accuratamente selezionati in modo da rendere davvero unico e speciale questo evento.

Il luogo dell’evento

Il luogo che ha ospitato l’evento nelle due edizioni romane è il “The Church Palace Hotel“, le cui camere (più di 40) sono state prontamente predisposte per ospitare le opere e permettere agli artisti di dar libero sfogo al loro talento creativo e presentare al pubblico i momenti che hanno segnato la loro carriera artistica. Si tratta, decisamente, di un nuovo concept studiato per l’incontro fra artisti e pubblico.

Il single work

Per gli artisti interessati a partecipare ma che non hanno la possibilità di sostenere le spese previste per l’alloggio, il visto, il trasporto e la spedizione o per coloro che non dispongono di un ampio portfolio, è possibile registrare una sola opera che, se selezionata, potrà essere esposta senza bisogno della presenza fisica dell’autore in hotel.

L’esperienza

All’interno del complesso, il visitatore viene accompagnato in un percorso ricco di fotografie, sculture, installazioni e video che se si snodava lungo i diversi ambienti. Ogni stanza dell’albergo diventa quindi un piccolo mondo a se’ nel quale ogni visitatore può immergersi appieno, scoprendo il lato più profondo di ogni artista e libero di interpretarne il pensiero in base alle proprie sensazioni.
Lasciandosi trasportare dal contesto, il visitatore ha la possibilità di sperimentare un nuovo modo di accostarsi all’arte, interagendo con essa ed entrando in empatia con l’artista e le sue opere.
Attraverso questa mostra, che con la prima edizione 2018 aveva attirato più di 4.000 visitatori, gli artisti hanno la possibilità di venire a contatto con diverse figure importanti appartenenti al mondo dell’arte, come curatori, galleristi, collezionisti e altri colleghi con i quali confrontarsi e crescere insieme.
Artrooms è quindi un’occasione unica per gli espositori, che hanno la possibilità di farsi conoscere e apprezzare dal proprio pubblico, e per i visitatori, che possono apprendere qualcosa di nuovo, scoprire alcune novità interessanti, o semplicemente lasciarsi ispirare da nuove idee e sviluppare il proprio estro creativo.
Saranno senz’altro in molti quelli già in attesa della prossima edizione.

La mostra “Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione” alla GAM di Roma

Dal 23 Gennaio 2019 al 13 Ottobre 2019, presso la Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Roma, in via Francesco Crispi 24, è possibile visitare la mostra “Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione“.

Curata da Arianna Angelelli, Federica Pirani, Gloria Raimondi e Daniela Vasta, questa mostra è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

Mai come ai giorni nostri, nei quali il dibattito sulla figura femminile è tornato prepotentemente alla ribalta a causa della piaga dei femminicidi e delle pressioni per la messa in discussione della legge 194 sull’aborto, una mostra del genere può essere utile a comprendere l’immaginario che nei secoli ha ammantato la figura della donna, vista alternativamente come angelo del focolare e demone tentatore, mamma accogliente e strumento di peccato, santa e peccatrice.

Filo conduttore della mostra è il mistero che circonda una figura che l’uomo non riuscirà mai a comprendere fino in fondo, su cui fin dall’alba dei secoli si sono interrogati poeti, scrittori, pittori, scienziati e uomini comuni.
Punto cardine dell’evoluzione della figura femminile, non solo nell’arte e nella scienza, ma anche e soprattutto nella vita quotidiana, per l’Italia è stata la contestazione degli anni Sessanta, le proteste e l’affermarsi del movimento femminista, il cui eco prorompente aveva già interessato gli altri Stati Europei. Perché non bastava più il diritto al voto e al lavoro: la donna aveva bisogno di pari diritti e opportunità anche in altri campi del vivere quotidiano, e soprattutto rivendicava il possesso di quel corpo così bistrattato, considerato per secoli solo strumento di piacere o contenitore di nuove vite, meglio se maschili.

Il corpo e l’immagine femminile, tra simbolo, immaginario e rivoluzione, è dunque al centro di questa mostra che induce una profonda riflessione in merito non tanto all’essenza femminile, quanto a come essa sia stata percepita dagli artisti che nei decenni l’hanno ritratta in opere appartenenti alle diverse correnti artistiche e culturali tra fine Ottocento, lungo tutto il Novecento e fino ai giorni nostri.

Per lo spettatore della mostra mostra “Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione”, insomma, l’evoluzione femminile avviene attraverso gli occhi di questi artisti. La donna nell’arte a cavallo tra gli ultimi tre secoli è una donna dai mille volti, quanti sono i pennelli che la ritraggono. A seconda della corrente artistica e culturale di appartenenza, ogni artista regala una sfaccettatura inedita della femminilità, una rappresentazione che evoca sogni, desideri e paure, che scatena il desiderio o una sorta di timore reverenziale.

Rappresentata di volta in volta come Madonna o come Diavolo, come musa ispiratrice o come mamma premurosa, come oggetto di desiderio folle o come simbolo di pace, amore e comprensione, la donna è quasi ossessione per gli artisti che vorrebbero indagarne l’anima, comprenderne ogni sfumatura, ma riescono solo a darci uno spaccato parziale di quell’immaginario infinito a cui dà accesso la femminilità, il corpo della donna.

Impossibile non notare che in molti dipinti esposti, le donne sono nude. E non è certo un caso se un famoso slogan delle femministe americane degli anni Sessanta recitasse così “Le donne devono essere nude per entrare nei musei?“. E in effetti per secoli il nudo femminile è stato considerato qualcosa da studiare, modello di bellezza, di erotismo o di ludibrio; simbolo per eccellenza della maternità ma anche di quel peccato che secondo la religione cristiana condanna l’uomo all’inferno.

Ogni mese, a partire da marzo, il percorso sarà arricchito da nuove opere, presentate al pubblico come “L’opera del mese”, secondo la programmazione che prevede anche molti incontri, proiezioni, letture, performances e serate musicali a tema.

Dalla primavera avrà inizio anche il social contest #donneGAM che inviterà il pubblico a postare fotografie di donne protagoniste della propria storia familiare.

Per tutti gli altri dettagli è possibile visitare anche il sito ufficiale della mostra.

MFR19: il mese della fotografia a Roma

Marzo è il mese della fotografia a Roma. Dal 1 al 31 del prossimo mese la città capitolina ospiterà infatti MFR19, un grande evento gratuito interamente dedicato all’arte fotografica. Il progetto nasce dall’iniziativa di FARO Fotografia, associazione senza scopo di lucro che con la prima edizione di MFR19 inaugura la propria attività.

Il motto di Faro e di MFR19 è “La fotografia raccontata da chi la fa. Tutti i giorni“.

L’obiettivo del Mese della Fotografia è infatti quello di mettere in contatto le diverse realtà del mondo fotografico romano e italiano affinché possano collaborare per divulgare ed accrescere la cultura fotografica in Italia al pari di quanto accade in altri paesi europei.
Saranno dunque fotografi professionisti, musei, gallerie, scuole, fondazioni, docenti, centri e spazi culturali attivi nella città eterna ad unirsi per dare vita al progetto.

La manifestazione culturale prevede più di 250 appuntamenti gratuiti per tutto il mese di marzo con particolare vivacità nei cinque weekend del mese, sotto forma di mostre, incontri con gli autori, didattica gratuita, photowalk, talk, seminari e workshop.

Un vasto racconto artistico aperto a tutti, che si snoderà sull’intero territorio urbano, dal centro alle periferie.
Punto centrale del programma è infatti portare l’arte che è stata di Cartier-Bresson tanto nei quartieri dove la cultura fotografica è più radicata tanto in zone dove essa è meno conosciuta.

Tra i numerosi artisti presenti all’evento, centrale sarà la partecipazione del Maestro Franco Fontana, uno tra i più famosi fotografi italiani contemporanei, accompagnato dagli allievi del gruppo “Quelli di Franco Fontana“, Alex Mezzenga, Dario Apostoli, Fausto Corsini, Francesca Della Toffola, Franco Sortini, Lisa Bernardini, Massimo De Gennaro, Giuliana Mariniello, Roberto Mirulla, Tea Giobbio.

Nato a Modena nel 1933, Fontana inizia a fotografare in modo amatoriale nel 1961, ma già nel 1963 espone le sue opere alla Biennale del Colore di Vienna e nel 1968 realizza la prima mostra personale nella città di origine. E’ conosciuto in particolare per i suoi lavori sul paesaggio, cui si dedica fin dai primi anni di attività. Fontana ne ha esplorato gli aspetti cromatici e geometrici attraverso immagini che vengono spesso associate alla pittura.

Il Maestro e i suoi allievi partecipano al Mese della Fotografia con la mostra L’Anima di Roma, in esposizione a Palazzo Merulana a partire dal 3 Marzo, giorno in cui Fontana terrà anche un talk aperto al pubblico, e fino al 17 Marzo. La mostra è a cura di Riccardo Pieroni.
Sempre a Palazzo Merulana, il 2 Marzo, dalle ore 18.30, vi sarà la festa d’inaugurazione di MFR19.

Per chi, infine, volesse lanciarsi in un’avvenura fotografica in prima persona, Fontana terrà un workshop dal 28 al 3 marzo presso la Scuola Parioli Fotografia. Il corso è già sold out, ma è possibile iscriversi alla lista d’attesa su www.mesefotografiaroma.com. Chissà che non abbiate fortuna.

Aspettando MFR19, FARO ha organizzato un ciclo di aperitivi fotografici presso Red laFeltrinelli di via Tomacelli e presso Palazzo Merulana, Ex Ufficio di Igiene Mentale di Roma, ristrutturato e trasformato in un centro culturale grazie all’iniziativa della Fondazione Cerasi e di CoopCulture.

Franco Fontana terrà anche un workshop dal 28 febbraio al 3 marzo, presso la scuola Parioli Fotografia, per tutti coloro che desiderano lanciarsi in un’avventura fotografica in prima persona. Il corso è già sold out ma è possibile iscriversi alla lista d’attesa sul sito ufficiale di MFR19.

Gli ultimi concerti di Ennio Morricone alle Terme di Caracalla

Ennio Morricone, uno tra i più famosi compositori e direttori d’orchestra festeggerà la fine della sua lunga carriera con i fan. A chi non sarà mai capitato di sognare con le sue musiche romantiche, durante la proiezione dei film o le sue esibizioni? Sicuramente moltissime sono le persone che si sono lasciate emozionare almeno una volta da un Maestro come lui e dalla sua arte.

Il grande artista che ha contribuito anche all’ottima riuscita di innumerevoli film dirà addio al palco in modo maestoso. Saranno sei gli incontri che il magistrale compositore dedicherà agli appassionati e cultori di musica che lo hanno sempre seguito.
Ennio Morricone dirigerà i Final Concerts a Roma e a Verona nei prossimi mesi di maggio e giugno 2019. L’inimitabile Maestro avrà modo di riprodurre le sue composizioni prima di dare l’addio definitivo alle esibizioni dal vivo. La scelta delle location per i concerti non poteva essere migliore. Luoghi suggestivi e in armonia con la musica emozionante che verrà eseguita.

Ogni concerto proposto fa parte del 60 Years of Music World Tour, con il quale il maestro celebra i 60 anni da compositore e direttore d’orchestra. Il grande musicista ha tenuto oltre 50 concerti in 35 città europee e alla veneranda età di 90 anni, si esibirà il 18 e 19 maggio 2019 all’Arena di Verona. I numerosi fan lo potranno successivamente applaudire il 15 e 16 giugno ed il 21 e 22 giugno 2019, e a sorpresa come da lui annunciato il 7 gennaio, anche il 18 e 19 giugno, presso le Terme di Caracalla a Roma.
Ennio Morricone omaggerà i presenti e li saluterà prima del suo ritiro definitivo.
I biglietti per i concerti romani sono terminati rapidamente, motivo per il quale nella capitale sono state aggiunte le altre due date in cui poter godere della fantastica musica dell’artista.

Ben 650.000 sono stati i partecipanti alle esibizioni del compositore che sta proponendo il tour dal 2016. Le Terme di Caracalla aggiungeranno ulteriori emozioni, oltre a quelle provocate dalla sua musica, evocate dalle grandi e suggestive strutture monumentali dell’antica Roma. E senza ombra di dubbio anche Verona aumenterà il fascino degli incontri con l’arte, in quanto il capoluogo Veneto rappresenta da sempre l’emblema dell’amore e si presta facilmente ad unire musica e arte in un’unica armonia.
La peculiarità delle ultime serate del tour, che precedevano le date conclusive, è che l’artista ha proposto una scaletta sempre diversa.

Sulla scena, oltre a Morricone a direzione dell’orchestra sarà presente un coro composto da oltre 200 persone. Il maestro ha commentato il suo ultimo compleanno sottolineando: “Mi sento privilegiato ed emozionato a festeggiare il mio 90esimo compleanno così in salute. E’ una benedizione poter ancora dirigere i miei concerti in tante meravigliose città europee e sono grato per la generosità che il mio pubblico continua a dimostrarmi“.

Siamo pronti quindi a salutarlo con immenso affetto, quello che merita un grande personaggio le quali musiche rimarranno eterne e hanno e continueranno a rappresentare l’Italia nel mondo.

Dopo Sanremo, Ultimo si prepara per il nuovo tour e per “La Favola”

Messa da parte l’esperienza al Festival di Sanremo 2019, Ultimo è già pronto per attraversare l’Italia grazie al suo nuovo tour. Il cantautore romano infatti è riuscito a piazzarsi solo secondo nella competizione canora, ma con i suoi live continua a fare il pieno di sold out.

Dal Disco di Platino ottenuto con l’album Peter Pan del 2018 fino ai risultati registrati con i singoli Cascare nei tuoi occhi e Poesia senza veli, Ultimo procede a passo spedito verso la sua prossima tappa.

Il suo Colpa delle Favole Tour inizierà ad Eboli il 27 aprile presso il PalaSele, ma gli ammiratori sono già in attesa di assistere alla data evento prevista per il 4 luglio allo Stadio Olimpico di Roma. E’ in questa tappa infatti che prenderà vita La Favola, un live che chiuderà la tournée di Ultimo e che rappresenta per il giovane artista uno step importante.

Sui suoi profili social, il cantante ha infatti sottolineato che il 4 luglio rappresenta per lui un avvenimento importante, sarà l’anniversario dell’annunciazione del suo primoconcerto, in cui sono intervenuti 400 spettatori paganti.

Per tutte le date del tour Ultimo ha segnato il sold outpiù assoluto mentre sono ancora disponibili dei biglietti per la data evento del 4 luglio allo Stadio Olimpico di Roma, che ha già superato la soglia dei 20mila biglietti venduti.

La prevendita dei biglietti per la data evento è partita lo scorso dicembre, come premio per tutti gli iscritti al suo fanclub, ma i più ritardatari sono ancora in tempo per acquistare i biglietti su Ticket One. Il portale offre anche la possibilità di acquistare il pacchetto vip, disponibile in versione Gold e Platinum: nel primo caso di avrà diritto ad un biglietto di Prato Gold, ad un gadget in omaggio ed all’accesso esclusivo al Soundcheck dell’artista. Il pacchetto Platinum comprende invece un biglietto per la Tribuna Monte Mario Gold, il gadget e un aperitivo di benvenuto, oltre all’accesso al Soundcheck.

Ancora tutta da confermare la scaletta per la La Favola. È possibile che il cantautore scelga di seguire il programma che ha interessato il suo tour Colpa delle Favole anche per l’ultima tappa in agenda, con alcuni dei suoi brani di maggior successo come Il ballo delle incertezze (che gli ha permesso di centrare la vittoria al Festival di Sanremo 2018, nella sezione Nuove Proposte), i brani Portami via e L’eternità, per i quali ha duettato al fianco di Fabrizio Moro, il brano scelto per l’apertura del suo ultimo tour, Sabbia, Il Capolavoro, Sogni appesi, Peter Pan e molti altri ancora.

In occasione di La Favola, i fan di Ultimo spereranno sicuramente di trovare in scaletta anche il nuovo brano sanremese I tuoi particolari, il più apprezzato dai telespettatori del Festival, che è già un successo.

Evento e Mostra “essere o non essere – VITTIME CIVILI DI GUERRE INCIVILI”

1° febbraio, Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo


Il 1° febbraio 2019 ricorre la seconda Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, istituita con la legge 25 gennaio 2017 n. 9 “al fine di conservare la memoria delle vittime civili di tutte le guerre e di tutti i conflitti nel  mondo, nonché di  promuovere, secondo i principi dell’articolo 11 della Costituzione, la cultura della pace e del ripudio della guerra”.

Per celebrare questa significativa ricorrenza l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), l’ente morale preposto per legge in Italia alla rappresentanza e tutela delle vittime civili di guerra e delle loro famiglie,  ha organizzato presso il Museo delle Civiltà (Piazza Guglielmo Marconi, 14 – Roma), che ha ospitato gratuitamente l’iniziativa, una serie di eventi dal 1° al 18 febbraio .

Il 1° febbraio, alle ore 11:00, presso la sala conferenze del museo, vi sarà la cerimonia di premiazione degli studenti che hanno vinto il concorso scolastico “Vittime civili di guerre incivili: il dramma dei conflitti attraverso gli occhi delle vittime”, organizzato dall’ANVCG in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. 

Il bando, che prevedeva due categorie, “pittura” e “video”, invitava gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado a fornire una rappresentazione della guerra dal punto di vista delle vittime, ponendo al centro dell’attenzione l’esperienza di coloro che hanno direttamente subito la violenza bellica. 

Nel pomeriggio, dalle ore 17:00, avrà luogo l’inaugurazione della mostra d’arte “essere || non essere. Vittime Civili di guerre incivili”, ideata da Daniele Arzenta a cura di Romina Guidelli che vedrà esposte 25 tele realizzate dagli studenti e selezionate da una commissione di esperti tra le 141 pervenute da scuole di tutta Italia, assieme a 20 opere di artisti contemporanei elaborate appositamente sul medesimo tema (Franco Angeli, Ivan Barlafante , Ennio Calabria, Paolo Cazzella, Bruno Ceccobelli, Angelo Cricchi, Antonio Del Donno, Marcello Di Donato, Mauro Di Silvestre, Baldo Diodato, Domenico Giglio, Mimmo Jodice, Emilio Leofreddi, Felice Levini, Carola Masini, Patrizia Molinari, Gianfranco Notargiacomo, Guido Orsini, Pietro Ruffo, Stefano Trappolini). 

Durante il periodo di apertura della mostra, ogni venerdì si svolgerà un evento a tema presso la sala conferenze del museo: l’8 febbraio si terrà il convegno “La protezione dei civili nei conflitti contemporanei: sfide e prospettive” con la partecipazione della Viceministro Emanuela Claudia Del Re, della Croce Rossa Italiana e della Comunità di Sant’Egidio;  il 15 febbraio sarà la volta dell’incontro “L’eredità della guerra: gli ordigni bellici inesplosi”, a cura del Dipartimento Ordigni Bellici Inesplosi dell’Associazione.

Il programma completo degli eventi è disponibile sul sito internet www.anvcg.it.

“L’istituzione della Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti è stata fortemente voluta dal nostro sodalizio per ricordare le vittime di tutte le guerre di ieri e di oggi, che sono ormai per l’80% appartenenti alla popolazione civile” ha dichiarato il Presidente dell’ANVCG Giuseppe Castronovo, Cavaliere di Gran Croce e cieco dall’età di nove anni per l’esplosione di un ordigno bellico. “Solo la diffusione di una vera cultura di pace e di solidarietà può porre fine a questa carneficina quotidiana ed è questo il messaggio che noi vittime civili di guerra vogliamo diffondere con le iniziative organizzate per la Giornata”.